Ti sei mai chiesto perché spesso hai una fame nervosa? Non sempre lo facciamo come bisogno fisiologico anzi. La sensazione della fame, infatti, dipende da meccanismi complessi nei quali la componente psicologica ha un ruolo chiave. Ad esempio ce ne rendiamo conto quando al termine di un pasto, nonostante siamo davvero pieni, non sappiamo rinunciare al dolce.

 Nel cervello, i centri che regolano fame e sazietà si trovano nell’ipotalamo, la struttura posizionata tra i due emisferi. I due segnali di natura chimica “ho fame” (in questo caso lo stomaco produce “grelina” che ci fa venire fame) oppure “sono sazio” (il tessuto adiposo produce leptina che sopprime la fame) arrivano fin qui dagli organi periferici e ci spingono a cercare il cibo, oppure ci fanno smettere di mangiare. Dopo un pasto, il pancreas secerne insulina, che induce sazietà, ma lo stesso organo produce anche un’altra molecola – il neuropeptide Y – che fa venire fame. I ricercatori spiegano che i nostri antenati avevano bisogno di mangiare una grande quantità di cibo in previsione dei periodi di carestia. In questo modo, immagazzinavano calorie sotto forma di grasso corporeo

La regolazione è molto sofisticata, per far sì che si assuma cibo quando serve ma non sempre va così: la sensazione di fame e sazietà può ad esempio alterarsi a causa di alcune malattie come il diabete ma spesso, però, a metterci lo zampino è la mente. Lo psicologo Jaime Silva (2007) sottolinea che anche le emozioni e gli stati d’animo influenzano il consumo di alimenti. Secondo Silva “da una parte, siamo condizionati dall’umore e dalle emozioni. Ma anche il cibo può modificare le emozioni e lo stato d’animo”. Dopo aver ben mangiato, infatti, il cervello libera molecole che ci fanno sentire bene. Quante volte mangiamo per calmare il nostro nervosismo e la nostra ansia? Qui si ricollega il ricorso al comfort food – il cosiddetto cibo consolatorio – colpevole dei nostri aumenti di peso. Quando siamo vittime della fame emotiva, tendiamo a mangiare in maniera quasi automatica e inconsapevole. La soluzione di questo circolo vizioso è quindi imparare a distinguere la fame fisica da quella emotiva. Come? Inizia a scrivere un diario delle tue emozioni, evita di contare le calorie o fare diete troppo restrittive e concediti ogni tanto delle trasgressioni.

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