A chi non piace mangiare dolci? Ma “un dolce tira l’altro’ non è solo un modo di dire ma una reazione a catena descritta da un gruppo di scienziati che coinvolgerebbe direttamente i neuroni. Il dubbio che le persone obese eccedessero con il cibo perché non assaporassero il cibo è sempre stato affermato da medici e nutrizionisti ma non si era mai capito se fosse l’obesità a modificare il gusto, oppure se la colpa fosse del consumo eccessivo di alcuni cibi, specialmente i dolci.

La ricerca fatta da scienziati dell’Università del Michigan (Usa) e poi pubblicata su Cell Reports si è focalizzata nel voler comprendere in che modo le percezioni sensoriali influenzassero l’appetito e l’obesità. I ricercatori hanno preso in esame dei moscerini (i Drosophila melanogaster) che, proprio come noi uomini, ama zuccheri e grassi. I meccanismi cerebrali e molecolari con i quali risponde al cibo sono analoghi a quelli umani infatti una volta ingeriti gli zuccheri, innescano la produzione del noto neurotrasmettitore chiamato dopamina.

I moscerini sono stati divisi in tre gruppi e l’esperimento è stato condotto in tre fasi: Nella prima fase i moscerini geneticamente obesi sono stati nutriti con una dieta povera di zucchero e il loro gusto non è cambiato; Nella seconda, moscerini geneticamente magri sono stati alimentati con una dieta ricca di zuccheri, dopo la quale gli insetti sono rimasti magri, ma hanno comunque perso la capacità di gustare i dolci. Per scoprire se la causa del cambiamento del gusto fosse dovuta allo zucchero o al sapore dolce del cibo, i ricercatori hanno nutrito un terzo gruppo di moscerini con una dieta addolcita con dolcificanti artificiali ed è stato osservato che solo i moscerini che mangiavano zucchero vero perdevano la capacità di gustare i dolci.

L’esperimento sui moscerini  mostra che “la capacità di gustare i dolci cambia a causa di ciò che mangiano, e non perché diventano obesi”. La variazioni nel gusto è quindi la causa da cui scaturisce la tendenza ad abbuffarsi, favorendo un ulteriore aumento di peso. Secondo gli scienziati modificare le quantità di zucchero di una dieta potrebbe “aiutare a regolare l’assunzione di cibo”.

Il legame tra i dolci e l’obesità non si fermerebbe quindi all’aspetto nutrizionale,

Forse è futuristico ma oltre a ridurre il consumo di zuccheri per aiutare a ridurre il rischio di obesità  potrebbero svilupparsi terapie adatte a preservare il senso del gusto per aiutare a contrastare i comportamenti alimentari scorretti.