Finalmente estate e non possiamo non parlare dei benefici del sole. Il prossimo 1 agosto 2022 segneranno 100 anni da quando i biochimici Elmer McCollum e Marguerite Davis pubblicarono uno studio sul Journal of Biological Chemistry che riportava la loro scoperta delle vitamine A e B e di un’altra sostanza “che aiuta a costruire il calcio”: la vitamina D. Nota per la sua capacità di mantenere le ossa in salute ma benefica anche per il cervello e per il cuore, è scarsamente presente negli alimenti ed una sua eventuale carenza è estremamente comune. Ma cosa succede in caso di carenza? Quali sintomi possono comparire?

 

  • BASSI LIVELLI DI VITAMINA DEL SOLE FANNO MALE AL CUORE  

Un numero crescente di evidenze dimostrano che c’è un collegamento tra bassi livelli di vitamina D e l’insufficienza cardiaca. In particolare, è stato osservato che le persone con carenza di vitamina D mostrano un aumento del rischio di insufficienza cardiaca di quasi il 60% in più rispetto alla popolazione con livelli normali. Si tratta di una condizione in cui il cuore non è in grado di pompare quantità di sangue sufficienti per far fronte alle necessità dell’organismo. La conseguenza è una carenza di ossigeno negli organi che reagiscono accumulando acqua e sodio nei tessuti. Non solo poca vitamina D è associata anche a un’evoluzione più sfavorevole della patologia nelle persone colpite da infarto. Si ritiene che la vitamina D, coinvolta nel metabolismo del calcio, possa favorire la riparazione dei tessuti e limitare le infiammazioni. In caso di infarto, se c’è deficit di vitamina D, la riparazione tissutale e lo stato generale di infiammazione tendono ad avere un evoluzione peggiore. 

 

  • DEFICIT VITAMINA D: MAGGIOR RISCHIO DI SOFFRIRE DI DEMENZA  

Secondo alcune ricerche, un’eccessiva carenza di vitamina D potrebbe portare a un aumento sostanziale del rischio demenza e di Alzheimer nelle persone anziane. Uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista Neurology ha dimostrato che coloro che presentano una moderata carenza di vitamina D hanno il 53% in più di probabilità di sviluppare una qualsiasi forma di demenza. Il rischio aumenta del 125% nei soggetti che presentavano una carenza più grave di vitamina D. Nello specifico, per quanto riguarda la malattia di Alzheimer, il rischio è più alto del 69% in coloro che presentano una carenza moderata e del 122% in coloro che invece presentano una carenza grave. Si ipotizza che la vitamina D attivi molti neurotrasmettitori cerebrali e aumenti la capacità dei neuroni di utilizzare il glucosio, il combustibile dei neuroni. E nello stesso tempo annulla tutti i processi infiammatori.  

 

  • MIGLIORA LA FERTILITA’ MASCHILE E FEMMINILE  

Differenti studi hanno trovato un’associazione tra la vitamina D e la fertilità, sia maschile che femminile. Non è ancora chiaro il motivo, ma ci sono evidenza secondo le quali una carenza vitamina del Sole ridurrebbe le probabilità di una donna di rimanere incinta naturalmente o anche in seguito a trattamenti di fecondazione in vitro. Negli uomini, la vitamina D è correlata positivamente con la qualità dello sperma e con lo stato degli androgeni. Infine, un’integrazione con la vitamina D sembra aumentare i livelli di testosterone e l’incidenza di osteoporosi negli uomini con patologie testicolari, nonostante i livelli di testosterone appaiono normali. 

 

  • LA VITAMINA DEL SOLE FRENA LA CRESCITA DEL CANCRO  

In studi di laboratorio la vitamina D ha dimostrato di svolgere un’attività potenzialmente in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro: infatti frena la crescita delle cellule, ne favorisce la differenziazione e la morte programmata, e riduce la formazione di nuovi vasi. Il grande studio europeo EPIC, alla cui realizzazione hanno partecipato diversi ricercatori sostenuti da AIRC, ha mostrato che le persone con i più alti livelli di questa vitamina nel sangue hanno un rischio di cancro al colon inferiore di circa il 40% rispetto a chi invece ne è carente. Un legame simile sembra esistere anche per altri tipi di tumori.  

 

  • ALTRE MALATTIE LEGATE A UNA  SUA CARENZA

E’ invece ormai noto da tempo il ruolo della vitamina D contro l’osteoporosi e il rachitismo. L’osteoporosi è una malattia che con l’andare del tempo deteriora le ossa, rendendole più fragili e quindi più a rischio fratture. La vitamina D praticamente favorisce l’assorbimento del calcio attraverso l’intestino, aiutando a fissarlo nelle ossa, rinforzando quindi tutto il sistema scheletrico. Il rachitismo, invece, è una grave malattia responsabile di deformità alle ossa nei bambini, collegata a una carenza della vitamina del Sole. E ci sono evidenze significative del ruolo della vitamina D contro moltissime altre malattie: dalla sclerosi multipla al diabete fino all’emicrania e tante altre. 

 

Nonostante la sua importanza sia ormai così evidente, ancora oggi buon parte della popolazione mondiale presenta un’allarmante carenza. Nei paesi nordici questo deficit può essere più o meno giustificabile, considerata la scarsa esposizione della popolazione al Sole. Per l’Italia, considerato il “paese del Sole”, un po’ meno. I nostri connazionali, in effetti, sono i primi in Europa a presentare una carenza di vitamina D., infatti ben 6 italiani su 10 hanno un deficit di VITAMINA D secondo i calcoli della Società italiana di gastroreumatologia. La carenza di vitamina D potrebbe avere diverse cause, anche se la più importante è la scarsa esposizione al Sole. 

Prendere il sole è estremamente salutare e quale miglior momento se non l’estate per fare il pieno di vitamina D? Bisogna, però, fare attenzione ad esporsi nel modo corretto.

Secondo la Fondazione Veronesi per assicurarsi una buona dose di vitamina D basta mezz’ora al giorno… l’importante è evitare di esporsi nelle ore più calde, ed utilizzare una buona protezione per evitare invecchiamento e melanoma della pelle . Il sole è gratis, approfitta dell’estate per aiutare il tuo sistema immunitario!