Molti di noi non fanno caso alle quantità di sale che ingeriamo. Come capire quanto ne utilizziamo mentre mangiamo? Il segreto è capire dove si nasconde per imparare a limitarne il consumo.

Ne usiamo il doppio di quanto consiglia l’Organizzazione Mondiale della Sanità e non ce ne rendiamo conto. Il sale è la principale causa di molte problematiche oggi diffuse come ipertensione e calcoli ai reni. In molti dicono che “non riescono a mangiare senza sale”, in questo caso la domanda che dovremmo porci è: il sale è solo un’abitudine? Ebbene si, perché preferire cibi salati è un fattore che deriva solo dalle nostre abitudini. Alcuni popoli ad esempio non lo utilizzano nella loro dieta, quindi una buona notizie è che il palato può essere rieducato. Dopo un paio di settimane che ci disabituiamo a mangiare cibi ricchi di sale ci appariranno automaticamente poco gustosi.

Tuttora pochi sanno quanto sia dannoso mangiare troppo salato. Gli italiani ad esempio consumano circa il doppio della dose massima suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, pari a 5 grammi al giorno. Gli uomini si attestano sui 10 grammi mentre le donne intorno agli 8, la maggioranza, quindi, sfora abbondantemente i limiti, in particolare con il cosiddetto sale “invisibile” che arriva da alimenti preparati, che lo contengono perché vi viene aggiunto e che spesso sono insospettabili. Il sale è presente in molti cibi per la prima colazione come biscotti e cereali, ancora di più in salse e condimenti, oppure nel pane e nei crackers, nei formaggi, nei cibi in scatola o nei pasti pronti. I prodotti impanati, da cuocere in forno o friggere, in appena un etto di peso contengono anche da tre a cinque volte il tetto massimo di sale quotidiano.

I rischi di un consumo eccessivo a lungo andare sono noti: aumento della pressione arteriosa, con conseguente aumento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari, quali infarto e ictus cerebrale. Inoltre è associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.

Il sodio comunque non va abbassato troppo perché provoca sonnolenza, spossatezza, debolezza e confusione mentale, riconducibili in buona parte al calo della pressione. Se il livello del minerale nel sangue si abbassa parecchio si possono avere spasmi muscolari e convulsioni, l’ideale è quindi ridurne il consumo  fino al valore massimo raccomandato dall’OMS di 5 grammi al giorno (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio al giorno).

Nel frattempo ecco 4 azioni concrete che ti aiuteranno:

1: Scola e sciacqua verdure e fagioli in scatola e mangia più frutta e verdure fresche

2: Diminuisci gradualmente l’aggiunta di sale ai tuoi piatti, in modo da far adattare il tuo palato al nuovo gusto

3. Usa un mix di spezie, aglio e limone al posto del sale per insaporire le pietanze

4. Controlla le etichette dei prodotti alimentari e scegli quelli a minor contenuto di sale

Tieni sotto controllo l’utilizzo del sale! Iniziare a seguire uno stile di vita sano è possibile.

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