Vi è mai capitato di essere giù di morale durante la giornata? Beh alcuni scienziati hanno scoperto che c’è un rimedio semplice che aiuta a migliorare l’umore e in generale sostiene il benessere del nostro corpo: camminare. Semplicemente passeggiare, o se vi è possibile, passeggiare nella natura ed entrando in risonanza con il paesaggio intorno. Non è una novità, ma  non tutti sanno che bastano 30 minuti di camminata per provocare un aumento di disponibilità verso gli altri inoltre migliora l’attenzione e la fiducia in se stessi.

 

Uno studio realizzato a Standford ha evidenziato che se si presenta un problema da risolvere, se si stanno cercando delle soluzioni ma non se ne prospetta nessuna, meglio mettere il corpo in movimento perché camminare aumenta l’ispirazione creativa del 60% (rispetto a quando si sta seduti o fermi).

Camminare, mantiene attivo, allenato il nostro fisico e  fa produrre endorfine, che migliora ancora, sotto un altro punto di vista, il nostro benessere generale. In più  l’alternanza dei passi, nel camminare, sembra produrre  il giusto individuale ritmo che favorisce il proprio pensare. Il nostro pensiero è più fluido, armonico, quando passeggiamo.

Le ricerche, inoltre  ribadiscono che restare fermi, davanti al pc o alla tv, aumenta il rischio di depressione del 25 per cento.
Il dato è importante è che  il nostro organismo è programmato per muoversi: quando non lo fa, cade in uno stato di prostrazione psicologica, comprovato anche da effetti fisiologici. Con il passare del tempo e una dose di buona volontà e costanza, possiamo apprezzare gli immediati risultati di ottimismo, poiché il camminare dà la possibilità di socializzare e vivere meglio la propria autostima, incrementandola con enorme piacere.

 

Inoltre camminare a passo svelto potrebbe regalare fino a 16 anni di vita. A questa conclusione è arrivato un team di ricercatori della Diabetes Research Center dell’Università di Leicester (Inghilterra), che ha messo in relazione il ritmo del cammino di un soggetto con la lunghezza dei suoi telomeri, piccole porzioni di DNA che “proteggono” la vita delle cellule, e che sono indicatori dell’invecchiamento: la scienza, infatti, ha dimostrato che più sono lunghi, più giovane è una persona in termini di età biologica (diversa da quella anagrafica).

I telomeri sono posizionati alle estremità dei cromosomi, proteggendoli durante la divisione cellulare: più cellule si dividono, più piccoli diventano. Se i telomeri scompaiono, il processo di frammentazione si interrompe, le cellule muoiono e il tessuto invecchia. La conclusione dello studio è che, nelle persone dalla camminata veloce, i telomeri sono più lunghi di quelli che, semplicemente, passeggiavano.

Per rimanere in salute sia fisicamente che mentalmente non resta che abbandonare il divano di casa!