Un gesto che fai tutti i giorni prima di uscire di casa: metti le scarpe ed inizi la giornata fuori, in giro per le strade, scuola o posto di lavoro, fra supermercati e locali. Stare tutto il giorno con le scarpe ai piedi è normale ma quando rientri a casa cosa fai: Continui a tenerle ai piedi camminando per le stanze o le togli sull’uscio di casa?

In molti Paesi viene proibito l’ingresso con le scarpe fra le mura domestiche come in Giappone (in cui è previsto anche uno spazio all’ingresso – il genkan – dove appoggiare le scarpe) ma anche in tutti i paesi dell’Europa del Nord è un’abitudine diffusa, come la Germania o ai Paesi Scandinavi, che abbandonano le scarpe sull’uscio di casa e la vita dentro casa avviene in pantofole e calzini.

Tanti sono i benefici di questa pratica. Prima fra tutte si sporcano meno i pavimenti e, di conseguenza, si può pulire meno frequentemente (e con meno detersivo).

Le suole delle scarpe raccolgono in giro terra, erba, polvere e residui vari che sono visibili anche ad occhio nudo, ma pensiamo a tutti quei batteri che sfuggono al nostro sguardo.

Questo il pensiero che ha mosso degli scienziati che si sono chiesti cosa si nascondesse sotto le nostre scarpe, sulle superfici su cui camminiamo ed il loro tasso di inquinamento, facendo nascere il progetto 360 Dust Analysis Program diretto dal Department of Environmental Sciences staff del polo universitario australiano Macquarie University di Sidney che ha chiesto agli utenti in tutto il mondo di raccogliere dalla propria aspirapolvere un campione e farlo analizzare nei loro laboratori.

Un terzo delle polveri e della sporcizia che si accumula nelle nostre case arriva dall’esterno, soffiato dal vento attraverso le finestre o portato sotto la suola delle scarpe. Ad oltrepassare lo zerbino resti di foglie e batteri fecali (come l’Escherichia coli, presente sul 96% delle suole delle scarpe), ma anche ospiti persino più pericolosi.

Il team ha individuato patogeni resistenti agli antibiotici (inclusi lo Staphylococcus aureus e il Clostridium difficile, all’origine di molte infezioni ospedaliere), tossine residue dell’asfalto dalle proprietà cancerogene e distruttori endocrini (cioè sostanze in grado di interferire con il sistema endocrino umano) usati per esempio nei prodotti chimici da giardino. L’analisi della polvere raccolta nelle case di 35 diversi Paesi ha mostrato inoltre tracce di metalli potenzialmente tossici come arsenico, cadmio e piombo, in diverse concentrazioni a seconda del luogo e associati a varie attività all’aria aperta (estrazione mineraria, fusione o combustione di metalli, gas di scarico dei veicoli, semplice presenza in suoli contaminati).

Insomma restare con le scarpe in casa è un vero e proprio veicolo di germi esterni che, una volta portati in casa, potrebbero causare infezioni polmonari, meningiti e altre malattie soprattutto a bambini che gattonano e anziani.

La cosa migliore da fare sarebbe distinguere le scarpe che si usano per uscire in strada da quelle che si utilizzano per restare a casa, oppure predisporre all’ingresso una cesta con ciabatte o calzini antiscivolo puliti da utilizzare o offrire ad eventuali ospiti.

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