Siamo tutti immersi nella nostra vita digitale, ma è giunto il momento di parlare di qualcosa di cruciale: la nostra postura! La tecnologia è fantastica, ma il suo smodato utilizzo può presentare controindicazione mentre utilizziamo gli smartphone, andando incontro ad alcuni problemi seri!

Secondo uno studio condotto dal dottor Kenneth Hansraj, primario di chirurgia spinale presso New York Spine Surgery & Rehabilitation Medicine, il rachide cervicale (comunemente collo) è strutturato per sostenere in posizione eretta il peso della testa, ovvero circa 5 kg. Il capo chino in avanti produce invece un lavoro sul collo che può arrivare fino a ben 27 kg di pressione, il peso di un bambino di 7-8 anni. Se mantenuta a lungo questa posizione, possono instaurarsi diverse problematiche.

In media, si legge nel paper, trascorriamo dalle 2 alle 4 ore al giorno con la testa china sullo smartphone, per scrivere, leggere o giocare. In un anno, fanno 700-1.400 ore di stress cervicale, che diventano 5 mila nel caso di soggetti particolarmente a rischio, che trascorrono molto tempo al cellulare o chini sui libri (pensiamo agli adolescenti). Nel corso del tempo, quest’abitudine impone una posizione curva in avanti che può finire per lesionare la spina dorsale.

Tra i problemi che possono insorgere a causa di una postura scorretta del tratto cervicale ci sono quindi dolori al collo e alle spalle, mal di testa, cefalee, possibili compressioni delle strutture nervose con sintomi alle braccia e alle mani, fino alle ernie ai dischi.  Per questo sono consigliabili pause almeno ogni 20 minuti per allungare e inarcare la schiena. E quando si usa il telefono bisogna avere l’accortezza di tenerlo alto quando si scrive non piegandosi in avanti.

Accanto alle problematiche strettamente fisiche vanno ricordate le conseguenze che una postura chiusa ha sul piano psico-emozionale. Una postura chiusa, con il capo rivolto verso il basso, predispone infatti all’introversione e riduce l’ampiezza respiratoria con conseguente diminuzione di ossigenazione e quindi lucidità mentale. Meno presenti e un tantino più suscettibili, insomma. Inoltre navigare su Internet la notte può rovinare il ritmo sonno-veglia, che è legato a problematiche come diabete, obesità, malattie cardiache e ad altri problemi di salute. Colpevole è la “luce blu” emanata dallo smartphone.

Ma come limitare i danni? Bastano piccoli accorgimenti come:

  • allontanare di circa 20 cm il cellulare dal volto, in modo che il capo possa raddrizzarsi
  • il cellulare andrebbe poi alzato almeno a livello dello sterno, portando quindi la mano verso il volto, piuttosto che il volto verso la mano.

Ricordiamo inoltre che il cellulare ci accompagna ovunque anche negli ambienti a più alto rischio per la presenza di batteri, virus o altri germi, come i bagni in testa. Per questo dobbiamo porci oggi più che mai anche il problema della sua pulizia. Il miglior consiglio di sempre è quello del buon senso: inseriamo alcuni semplici esercizi da svolgere, tra le abitudini quotidiane insieme a sport, natura. Fermiamoci un momento e guardiamo oltre l’orizzonte del nostro schermo blu.

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